ANNARITA: GUARITA DA 44 ANNI DI ARTRITE REUMATOIDE
Con la mia testimonianza voglio dare speranza a quanti soffrono per malattie del corpo inguaribili e dolorose. Mi chiamo AnnaRita. Vivo ad Ancona e proprio in questa città, nella parrocchia di Santa Maria dei servi, sono stata baciata dall’amore di Dio. Quando avevo 20 anni (ora ne ho 64) mi ammalai di artrite reumatoide, malattia ritenuta inguaribile e progres- sivamente invalidante, tanto da ridurre le persone affette a vivere su una sedia a rotelle. Questa malattia colpisce soprattutto il sesso femminile in età giovanile provocando una pro. gressiva distruzione delle piccole e grandi articolazioni in particolar modo dei polsi, delle mani, dei piedi con gravi deformazioni e dolori lancinanti e continui. Essere colpito da tale malattia significa convivere con il dolore e non sapere più cosa significa il non-soffrire. Il dolore per me era diventato un compagno inseparabile di viaggio: anche il più semplice gesto, come prendere una posata o girare una chiave, provoca un dolore insopportabile. La terapia medica è fatta di farmaci anti-infiammatori, corticosteroidi, immuno-soppressori ecc., ma a me ha provocato numerosi effetti collaterali. Ho praticato, circa dieci anni fa, anche una terapia chirurgica con sostituzione, mediante l’applicazione di ben otto protesi, delle articolazioni di entrambe le mani, ma con scarsi risultati. Nonostante ciò sono riuscita ad andare avanti accudendo alla mia famiglia ed allevando due figlie, ma soprattutto non perdendo mai la fede.
La data dell’ 11 ottobre 2009 ha significato per me rinascere a nuova vita. Conoscevo don Marco da tanti anni e ho saputo che in tale data avrebbe praticata una preghiera di guarigione nella parrocchia di Santa Maria dei servi in Ancona. In quei giorni mi sarei dovuta trovare lontana da Ancona, ma inaspettatamente per una serie di motivi tutti i miei impegni sono cambiati, tutto quello che si era deciso di fare si è modificato, ed ora posso dire per volontà di Dio, mi sono trovata a partecipare anch’io alla preghiera guidata da don Marco. Già durante la celebrazione della preghiera, in particolare dopo l’Unzione dei Malati, sentivo accadere in me qualche cosa di strano: un formicolìo alle mani ed i dolori di un’intensità diversa, più sfumati e più sopportabili. Tornata a casa non dissi nulla ai miei familiari, ma ero sempre più convinta che quei dolori, i miei dolori, non erano più gli stessi. Più tardi sono andata a letto e mi sono addormentata serena. Verso le tre del mattino, improvvisamente, mi sono svegliata, ho provato a muovere le mani e non sentii più alcun dolore, nessun tormento: le mie mani erano libere di aprirsi, chiudere, stringere, leggere come non mai! Ho aspettato prima di svegliare mio marito, ma poi non ho resistito dalla gioia che stavo provando e, piangendo, l’ho chiamato per avvertirlo di ciò che stava accadendo ed affinché anche lui che mi aveva sempre curato e seguito nella malattia partecipasse alla mia gioia. Ci siamo abbracciati in silenzio e abbiamo pregato per ringraziare Dio dell’Amore che aveva dimostrato nei miei confronti.
Oggi sono un’altra persona: non seguo più la terapia a base di immuno-soppressori. Gli esami clinici mostrano una situazione stabile senza alcun indice di infiammazione. Gli esami radiologici sono stabili e, pur evidenziando i danni subiti negli anni e le protesi impiantate, non evidenziano alcun carattere progressivo caratteristico della malattia. Io e la mia famiglia ringraziamo la bontà e l’amore che Dio ha voluto donarci.
AnnaRita